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| | Sonda spaziale Mariner 10Ha sorvolato 2 pianeti Mercurio e VenereMariner 10 Mariner 10 è stata una sonda spaziale statunitense dedicata all'esplorazione di Venere e, in particolare, di Mercurio. Venne lanciata il 3 novembre 1973, sorvolò Venere nel febbraio dell'anno seguente e raggiunse Mercurio meno di due mesi dopo, il 24 marzo 1974. La sonda era stata progettata per eseguire due sorvoli del pianeta e non per l'ingresso in orbita attorno a Mercurio. Un'oculata strategia di missione, tuttavia, permise ben tre sorvoli del pianeta, l'ultimo dei quali ebbe luogo il 16 marzo 1975. Al Mariner 10 spettano numerosi primati: è stata la prima sonda a visitare due pianeti, la prima ad utilizzare l'effetto fionda, la prima ad utilizzare la pressione solare a scopo propulsivo, la prima ad aver visitato Mercurio, la prima sonda statunitense ad aver fotografato Venere e la prima ad avere eseguito più sorvoli dello stesso corpo celeste.[1][2] La sonda si avvicinò fino ad alcune centinaia di chilometri da Mercurio, trasmettendo circa 6000 fotografie e mappando il 40% circa della superficie del pianeta. Scoprì l'esistenza di una tenue atmosfera e del campo magnetico del pianeta. La missione - costata approssimativamente 100 milioni di dollari, poco meno di un quinto del costo dell'intero Programma Mariner[1] - fu la più complessa fino ad allora lanciata.[3] Nonostante ciò, rientrava in un piano di esplorazione spaziale a basso costo che, come il successivo Programma Discovery, fu funestato da numerosi guasti ed avarie che quasi condussero al fallimento della missione stessa.[4]
Dati della missione Operatore NASA NSSDC ID 1973-085A SCN 06919 Destinazione Venere, Mercurio Esito Missione conclusa con successo Vettore Atlas/Centaur Lancio 3 novembre 1973, 05.45.00 UTC da Cape Canaveral, USA Luogo lancio Spaceport Florida Launch Complex 36 Proprietà veicolo spaziale Potenza 820 W Massa 502,9 kg totali (al lancio) Strumentazione due fotocamere radiometro infrarosso Airglow Ultraviolet Spectrometer Occultation Ultraviolet Spectrometer due magnetometri Charged Particle Telescope esperimento per l'analisi del plasma Programma Mariner Missione precedente Missione successiva Mariner 9 -
MERCURIO
Mercurio è il pianeta più interno del sistema solare e il più vicino alla nostra stella, il Sole[1]. È il più piccolo e la sua orbita è anche la più eccentrica (ovvero, la meno circolare) degli otto pianeti.[2] Come tutti gli altri pianeti Mercurio orbita in senso diretto, a una distanza media di 0,3871 UA con un periodo siderale di 87,969 giorni terrestri. Mercurio è anche in risonanza orbitale-rotazionale, che lo porta a completare tre rotazioni intorno al proprio asse per ogni due orbite attorno al Sole.[3] L'eccentricità orbitale è abbastanza elevata, 0,205, ben 15 volte superiore a quella della Terra. Dalla superficie il Sole ha un diametro apparente medio di 1,4°, circa 2,8 volte superiore a quello visibile dalla Terra, ma arriva a 1,8° durante il passaggio al perielio. Il rapporto fra la radiazione solare al perielio e quello all'afelio è 2,3, da confrontare con l'1,07 della Terra.[3] La superficie di Mercurio sperimenta la maggiore escursione termica tra i pianeti, con temperature che nelle regioni equatoriali vanno dai 100 K (-173 °C) della notte ai 700 K (427 °C) del giorno; le regioni polari invece sono costantemente al di sotto dei 180 K (-93 °C). A ciò contribuisce il fatto che il pianeta sia privo di un'atmosfera, che non svolge alcun ruolo quindi nella ridistribuzione del calore. La superficie fortemente craterizzata indica che Mercurio è geologicamente inattivo da miliardi di anni. Conosciuto sin dal tempo dei Sumeri, il suo nome, tratto dalla mitologia greca, deriva da quello del messaggero degli dei, probabilmente a causa della sua rapidità di movimento nel cielo. I Romani, invece, lo consideravano come il dio del commercio e il protettore dei ladri tra i dodici dei.[1] Il suo simbolo astronomico è una versione stilizzata del caduceo.[4]
Trattandosi di un pianeta interno rispetto alla Terra, Mercurio appare sempre molto vicino al Sole (la sua elongazione massima è di 28,3°), al punto che i telescopi terrestri possono osservarlo raramente. La sua magnitudine apparente oscilla tra -0,4 e +5,5 a seconda della sua posizione rispetto alla Terra e al Sole. Durante il giorno la luminosità solare impedisce ogni osservazione, e l'osservazione diretta è possibile solamente subito dopo il tramonto, sull'orizzonte a ovest, oppure poco prima dell'alba verso est. Inoltre l'estrema brevità del suo moto di rivoluzione (solamente 88 giorni) ne permette l'osservazione solamente per pochi giorni consecutivi, dopo di che il pianeta si rende inosservabile dalla Terra. Per evitare danni agli strumenti, il telescopio spaziale Hubble non viene mai utilizzato per riprendere immagini del pianeta.[5] Come nel caso della Luna e di Venere, anche nel caso di Mercurio dalla Terra è visibile un ciclo delle fasi, sebbene sia abbastanza difficoltoso rendersene conto con strumenti amatoriali.
Mercurio, il 28 marzo 1974, ripreso dal Mariner 10 sei ore prima del massimo avvicinamento. Transito di Mercurio. Mercurio è il puntino scuro in basso al centro, sul disco solare. L'area scura in prossimità del bordo sinistro è una macchia solare.Mercurio Foto di Mercurio fatta dalla sonda MESSENGER (wikipedia)Mappa di Mercurio prodotta da Eugène Michel Antoniadi nel 1934.La prima immagine dell'emisfero "sconosciuto" di Mercurio inviata da MESSENGER il 14 gennaio 2008Confronto delle dimensioni dei quattro pianeti terrestri: da sinistra, Mercurio, Venere, la Terra e Marte.
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