Alluvione a Romanubifragio sulla capitale
autobus nell'acqua a roma nubifragio alluvioneopo i danni cagionati dagli scontri di piazza di sabato scorso (sull’argomento è meglio non fare ulteriori approfondimenti) Roma, a pochi giorni di distanza, si ritrova a fronteggiare una nuova grave emergenza che rischia di metterla in ginocchio, con ripercussioni economiche di non poco conto. Sono davvero dei tempi duri per la città eterna. Il forte nubifragio temporalesco che l’ha colpita e affondata nella mattinata odierna (proprio nell’ora di punta) ha creato enormi disagi ai romani, ma non solo, che si sono trovati a dover fare i conti con abitazioni allagate, strade trasformate in torrenti in piena e fermate della metropolitana divenute enormi pantani, tipo quelli della regione paludosa venezuelana dei Llanos. Se per i romani queste scene hanno rappresentato un vero e proprio schock, figuriamoci cosa avranno pensato i tanti turisti presenti nella capitale. Nonostante i notevoli danni e i disagi dobbiamo affermare che l’evento precipitativo che si è concentrato sulla capitale è stato davvero molto intenso, per non dire eccezionale, almeno per gli ultimi 10 anni. In totale sui vari quartieri che circondano il centro della capitale sarebbero caduti, in pochissime ore, quantitativi variabili tra i 70-80 mm fino a sfondare il muro dei 100-120 mm in diverse aree attorno la grande città. Su tutti però spicca l’incredibile dato della stazione di Campagnano di Roma che in meno di 3 ore, stamattina, durante il nubifragio in risalita dal Tirreno centrale, ha archiviato un accumulo di ben 185 mm, si tratta di un dato davvero molto rilevante per l’area di Roma e per il Lazio. Non è andata meglio al resto della regione, che non è stata risparmiate dai nuclei temporaleschi marittimi appena sfornati dalle ancora calde acque superficiali del Tirreno centrale. A Baccano sono caduti fino a 184mm di pioggia, a Riano 145mm, a Morlupo 128mm, a Formello 109mm, a Torrita 76mm, mentre Fiano si è fermata a soli 51mm. Come vediamo questi accumuli si sono verificati nel giro di 3 ore, al passaggio dei vari “Cluster” temporaleschi.
L’immagine satellitare del poderoso nucleo temporalesco marittimo che in mattinata ha scaricato piogge torrenziali in mezzo Lazio
Sul Lazio già nei giorni erano attesi forti temporali per l’irrompere, sul bacino centrale del Mediterraneo, di una circolazione d’aria molto umida e instabile dai quadranti sud-occidentali, coadiuvata in quota da una profonda saccatura nord-oceanica, che dalla Scandinavia affonda le proprie radici verso le regioni centro-settentrionali italiane, favorendo un rapido peggioramento del tempo ad iniziare dalle regioni settentrionali e dalle coste del medio-alto Tirreno, fra Toscana e Lazio. L’inserimento di questo flusso di correnti molto umide e instabili in quota, già dalla scorsa nottata, ha favorito l’innesco di intensi moti convettivi lungo il Tirreno centro-settentrionale, le cui temperature rimangono ancora piuttosto elevate, capaci di fornire buone quantità di calore latente alle masse d’aria sovrastanti. La forte instabilità mattutina ha fatto il resto, agevolando la costruzione di robusti nuclei temporaleschi (di chiaro stampo marittimo) sul Tirreno centrale, nel tratto di mare antistante le coste laziali. Qui le intense cellule temporalesche marittime, allo stadio giovanile, appena sfornate dalle acque tirreniche, si sono raggruppate in un unico sistema temporalesco che sotto la spinta dei sostenuti venti di Libeccio, presenti a tutte le quote, si è spostato in direzione dell’area della capitale, scaricando i tremendi nubifragi che hanno allagato interi quartieri di Roma e di molti altri centri e comuni presenti attorno alla città. La componente delle correnti da sud-ovest era piuttosto favorevole a grandi accumuli, non solo a Roma, ma in quasi tutto il Lazio, con elevato rischio di nubifragi. Nessuno però poteva aspettarsi che questi nubifragi andavano a localizzarsi proprio sulla capitale, scaricando in meno di 3 ore oltre 100 mm, con tutti i disagi che ne seguono. Si tratta di un quantitativo d’acqua imponente che rende molto difficile il deflusso, creando cosi gli estesi allagamenti che oggi hanno messo in ginocchio Roma, provocando ingenti danni materiali e purtroppo anche una vittima. Si tratta di un anziano che è stato trovato morto annegato nel proprio seminterrato, nella zona dell’Infernetto, quartiere a sud di Roma.
Un fenomeno estremo che in meno di 1 ora ha mandato in tilt la rete fognaria della capitale creano gli estesi allagamenti, ma il cattivo deflusso delle acque piovane è un problema che riguarda tutte le principali città italiane
Di sicuro si è trattato di un fenomeno precipitativo estremo e molto intenso che è riuscito a scaricare al suolo un ingente quantità d’acqua che solitamente può cadere in un mese intero. Su questo non ci sono dubbi. L’enorme quantità d’acqua caduta, in poche ore, non poteva essere smaltita in modo agevole dalle reti fognarie che sono andate subito in sovracarico, con tombini saltati per aria e griglie di raccolta dell’acqua piovana completamente sommerse. Ciò ha favorito gli estesi allagamenti che nel giro di pochi minuti si sono estesi in buona parte dei quartieri della capitale, trasformando le strade in veri e propri corsi d’acqua, con macchine e autovetture completamente sommerse da oltre 1 metro di acqua in pieno centro. Ancora una volta i temporali autunnali mettono in evidenza le tante vulnerabilità dei principali centri urbani del nostro paese. Ormai siamo abituati a sentire parlare di città allagate e strade trasformate in torrenti in piena ad ogni comune temporale che scarica dai 25 mm ai 45 mm in meno di 1-2 ore. Il copione si ripete sempre più spesso, non solo nelle solite città del centro-sud (come Napoli, Palermo, Catania, Bari, Messina, Reggio Calabria) che dispongono di una rete di raccolta delle acque piovane che non è stata adeguata alla forte urbanizzazione sperimentata in questi ultimi anni, ma anche al nord e sulle città del centro (come la capitale), la situazione è analoga, tanto da richiedere immediati interventi per limitare i danni cagionati ad ogni forte episodio di maltempo. Ad esempio, a Milano, ormai da anni, c’è un grave problema con il fiume Seveso che ad ogni fase piovosa che investe l’alta Lombardia e l’hinterland milanese tende ad esondare, comportando estesi allagamenti in vaste aree della città meneghina. Solo nel Settembre del 2010 l’emergenza degli straripamenti del Seveso è costata circa 2,5 milioni di euro all’economia milanese, a dirlo è l’Unione dei commercianti milanesi che in questi ultimi anni ha affrontato spese non indifferenti per limitare i danni. Ma fino a quando il problema non si affronterà alla radice saremo costretti a fare i conti sempre più spesso con questi scenari visti stamattina sulla capitale.
roma allagatafonti:
www.meteoweb.eu/2011/10/nubifragio-...a-stessa/93055/
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già le cose andavano male una volta guardate questa foto con VECCHIE AUTO
a Firenze
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Giovedì 7 dicembre 2006, 18:53 - Cronaca. Alluvione di Firenze: l'anniversario diventerà la Giornata Internazionale del volontariato europeo da tenersi
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Edited by max_400 - 31/1/2014, 22:55