Dislocamento 44.767
Stazza lorda 31.550 tsl
Lunghezza 239,87 m
Larghezza 26,67 m
Propulsione 25 caldaie Scotch, 4 turbine ad azione diretta Parsons, 4 assi elica
76.000 CV
4 eliche a tripla pala. Propulsori a quadrupla pala installati nel 1909.
4 fumaioli, 2 alberi
Velocità 25 nodi (46,3 km/h)
Equipaggio 850
Passeggeri 2.198 posti
552 posti di prima classe
460 di seconda classe
1.186 di terza classe
fonti
http://it.wikipedia.org/wiki/RMS_Lusitania
il capitano del Lusitania
affondamento del lusitania
alcuni superstitiFasi dell'affondamento
Il 7 maggio il Lusitania era dunque in navigazione dopo aver forzato il blocco imposto dai tedeschi e si trovava approssimativamente a 30 miglia da Cape Clear, in Irlanda. Il comandante Turner decise di ridurre la velocità a 18 nodi a causa della nebbia e stava dirigendo per il porto di Queenstown, sempre sicuro di essere scortato dalla squadra incrociatori "E". Alle ore 14:10, quando si trovava a 10 miglia a sud dell'Old Head of Kinsale, incrociò il sommergibile U-20 che lanciò un solo siluro. Dopo l'impatto, a distanza di pochi minuti, a bordo ci fu una seconda esplosione non provocata dal siluro stesso, come recita il rapporto immediato del comandante Schwieger:
«Lo scoppio del siluro dev’essere stato seguito da un secondo (caldaia, carbone, polvere da sparo?). Le sovrastrutture sovrastanti sono squarciate, scoppia un incendio e la nave comincia a capovolgersi verso dritta appruandosi nel contempo.»
Schwieger passò il periscopio al pilota, il quale esclamò: «Dio santo, ma quello è il Lusitania!»[3]
In merito alle testimonianze dei fuochisti sopravvissuti si seppe che le caldaie rimasero intatte e che quindi la seconda terribile deflagrazione fu provocata dal materiale bellico stivato dietro la paratia che dava sulla sala caldaie n. 1. Lo scoppio del siluro si limitò a provocare lo sbandamento laterale di 15 gradi sul lato destro ed il repentino allagamento dei carbonili, provocando una nuvola di polvere, fumo e gas di carbone che uscì dalle prese d’aria collocate intorno ai fumaioli. Accortosi che la nave aveva continuato a procedere in avanti favorendo l'allagamento, il capitano Turner ordinò l'indietro tutta, ma la pressione esercitata sulle turbine poppiere in quelle condizioni causò una vampata di ritorno che spezzò una delle condotte del vapore, scoperchiando improvvisamente uno dei condensatori sul ponte lance affollato di passeggeri.[3]
Dopo 13 minuti la nave si trovava inclinata sul lato destro di 25 gradi, con gli oblò di prora completamente sommersi ed imbarcava acqua al ritmo di circa 3 tonnellate al minuto. Il forte sbandamento laterale si sommava a quello longitudinale, rendendo impossibile calare a mare le scialuppe sul lato sinistro. La n. 2 si sfasciò infatti entrobordo schiacciando i suoi passeggeri contro la plancia. La n. 4 si sfasciò sui rottami della n. 2, mentre il comandante in seconda - Anderson - cercava di convincere donne e bambini a uscire dalla n. 6, per allontanarla il più possibile fuori bordo. Nella confusione generale, i passeggeri maschi furono chiamati ad aiutare l'equipaggio ma anche le lance n. 6, 8 e 10 finirono fracassate una sopra l'altra, in un mucchio informe di rottami e di cadaveri. La n. 12 si capovolse poco prima di toccare il mare, rovesciando in acqua parte dei suoi occupanti per poi cadere sui naufraghi. La n. 14 si schiantò sul relitto della 12, la 16 precipitò sfasciandosi in acqua e la 20 si ruppe contro la fiancata della nave. La n. 18 fu oggetto di un atto di disobbedienza da parte di un passeggero - Isaac Lehmann - che nella fretta di calare la lancia la liberò senza aspettare che questa fosse uscita fuoribordo: la barca si appoggiò sul ponte dove cominciò a rotolare a causa della forte inclinazione, aprendosi varchi sanguinosi nella folla circostante.
Sul lato di dritta, al contrario, le scialuppe pencolavano ad una distanza enorme dallo scafo, ma si riuscì a calarne alcune con successo. Le barche semivuote tornarono indietro a raccogliere decine di naufraghi che, dopo essersi buttati in acqua, nuotarono per raggiungere le lance. Fu il 3° ufficiale subalterno Albert Bestic a meravigliarsi dell'acqua inaspettatamente tiepida, raccontando di essersi recato nel salone-atrio di prima classe dove vide parecchi uomini agganciare le cinture di salvataggio ad alcune ceste di vimini contenenti bambini; le ceste affondarono tutte nel risucchio provocato dal rapido affondamento.[3]
Intanto il sole aveva diradato la nebbia. La nave drizzava la poppa verso il cielo, con le eliche fuori dall'acqua e la prua sommersa fino a toccare il fondo marino. Mentre lo scafo cominciava a ridiscendere in orizzontale facendo perno sulla prua, la caldaia n. 3 esplose distruggendo il terzo fumaiolo. Il Lusitania affondò completamente appena 18 minuti dopo il siluramento; delle sue 48 scialuppe soltanto 6 raggiunsero Queenstown portando a termine la loro opera di salvataggio.
« Il mare era pieno di rottami d'ogni genere , di morti di tutte le età, molti con indosso il salvagente. Il signor Lauriat, due marinai ed io ci dirigemmo a nuoto verso una zattera pieghevole e ci salimmo sopra, cominciando a raccogliere naufraghi finché non ne salvammo 34. Arrancammo verso la costa e due ore dopo fummo presi a bordo da un peschereccio che era la sola vela in vista.[4] »
Successe infatti che, dopo l'SOS spedito alle ore 14.15, l'ammiraglio Coke ordinò all'incrociatore Juno (che avrebbe dovuto scortare il transatlantico) di portarsi sul luogo del disastro, ma per ordini immediatamente successivi dell'ammiraglio Oliver e del braccio destro di Churchill, Fisher, il Juno rientrò ancora una volta a Queenstownl nel timore di venir affondato dagli U-boot.
Molti cadaveri vennero trascinati dalle correnti sulle coste irlandesi, specie a Garretstown Strand e a Courtmacsherry Bay, dove le squadre di ricerca ricevettero un premio in denaro da parte della Cunard: una sterlina per un cadavere "normale", due sterline per un cadavere americano. Gl'inglesi contarono esattamente 1198 vittime, tra cui 123 statunitensi, mentre in realtà i morti furono 1201: vennero infatti omessi i tre corpi dei tedeschi inviati sul Lusitania dall' attasché militare tedesco a Washington di allora, von Papen allo scopo di fotografare eventuali materiali sospetti. I tre furono subito scoperti e tenuti a bordo come prigionieri. In seguito, il segretario personale del presidente Wilson - Joseph Tumulty - fece credere a Washington, che le spie fossero in possesso di un ordigno esplosivo mentre invece si trattava di una semplice macchina fotografica.[5]
fonti
http://it.wikipedia.org/wiki/RMS_Lusitaniae questo è il sottomarino, quel gran figlio di puttana, che ha affondato il Lusitania e numerose altre navi...
sottomarino tedesco u-boat U-20Tipo Tipo U19
Ordinata 25 novembre 1910
Cantiere Kaiserliche Werf, Danzica
Entrata in servizio 5 agosto 1913
Destino finale autoaffondato il 5 novembre 1916
Caratteristiche generali
Dislocamento in emersione: 650 t
in immersione: 837
Lunghezza 64,2 m
Larghezza 6,1 m
Pescaggio 3,6 m
Propulsione 2 motori diesel
2 motori elettrici
Velocità in superficie: 15,4 nodi
in immersione: 9,5 nodi
Equipaggio 35 uomini
Armamento
Armamento siluri:
2 lanciasiluri a prua
2 lanciasiluri a poppa
6 siluri da 533 mm
cannoni:
1 cannone da 88 mm
L'U-20 fu un sommergibile a doppio scafo tedesco del tipo U-Boot della classe U19. Costruito nei cantieri di Danzica per la Kaiserliche Marine, fu comandato dal Kapitänleutnant Walther Schwieger.
Storia
Come in tutti gli U-Boot della prima guerra mondiale, l'equipaggio che viveva nell'angusta sezione cilindrica a tenuta stagna, trascorreva una vita a bordo molto disagevole, a causa della scarsa efficacia dell'impianto di ricircolo dell'aria, che rendeva l'aria molto fetida e l'atmosfera era talmente umida che l'equipaggio dormiva con teli impermeabili sul volto e lenzuola di gomma sul corpo.
L'U20 è famoso per aver affondato, il 7 maggio 1915, il transatlantico inglese RMS Lusitania, causando la morte di 1.198 persone; se ne salvarono 751, fra cui molti statunitensi. Decorato con la Croce di Ferro per le sue imprese nel mare d'Irlanda, Schwieger affondò numerose altre navi l'anno seguente, poi la sua fortuna cominciò ad offuscarsi. La fine dell'U20 arrivò nell'ottobre 1916. A causa di un guasto alla bussola, il sommergibile si arenò su un banco di sabbia davanti alla penisola danese dello Jutland. Malgrado il tentativo di disincagliare il sommergibile, attuato da unità tedesche accorse prontamente in aiuto, l'U20 sprofondava sempre più nel banco di sabbia. Così Schwieger ordinò di sistemare cariche esplosive nella sentina e di affondare il battello.
Il relitto dell'U20 è stato ritrovato nel giugno del 1984 da Clive Cussler, a meno di quattrocento metri dalla costa e a 5 metri di profondità. Alcune delle sue parti, come il cannone e l'elica, sono conservate presso lo Stranding Museum St'. George di Thorsminde, in Danimarca[1].
ed ecco la foto di quelfiglio di puttana del comandante del sottomarino tedesco che affondò il Lusitania
Walther_Schwiegerfonti foto:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...r_Schwieger.jpg